“U’ Muosc” di Oliveto Lucano, poco meno di 500 abitanti su una collina ai confini delle Dolomiti Lucane, si innalza ad agosto. Attende chi lavora fuori e torna per la festa di San Cipriano, patrono del paese. In tre giorni si concentrano fatiche e felicità. I boscaioli più esperti tagliano il cerro e, dopo una notte di carne, vino e fuoco, all’alba tocca alla Cima, l’agrifoglio più rigoglioso della foresta di Gallipoli-Cognato. Il primo colpo di accetta è del boscaiolo più anziano. Quello stesso giorno tutto lo sforzo è sulle spalle dei cimaioli che portano la Sposa al Piano di Torcigliano, dove incontra per la prima volta lo Sposo. Qui si banchetta con carne, formaggi e peperoni fritti, al suono della fisarmonica. Anche organetti e tamburelli seguono il corteo rurale che riprende il cammino, rallentato dal Ballo della Cima prima della piazza. Intanto il cerro viene trascinato Dietro la Niviera, dove sarà innalzato. Il giorno prima dello Sposalizio, il lavoro si concentra sul Maggio, in attesa della processione di San Rocco. È di nuovo mattina presto quando l’agrifoglio viene unito al cerro. Insieme aspettano San Rocco e San Cipriano in processione. Solo al loro arrivo, il Maggio potrà essere innalzato e scalato, tradizione, quest’ultima, che le generazioni si tramandano con orgoglio e timore. La sera i due alberi si godono l’unione tra le luminarie e i festeggiamenti.
Prima domenica di agosto
Taglio del Maggio
10 agosto
Inizio della festa patronale
Traino dell’albero in paese
Taglio della Cima
11 agosto
Lavorazione del Maggio in paese
12 agosto
Processione di San Cipriano
Innesto della Cima sul Maggio
Innalzamento e scalata del Maggio
Comune di Oliveto Lucano
Via della Libertà, 6
tel. 0835 677028