Quello di Castelmezzano è l’ultimo rito degli alberi in Lucania. Annuncia i primi giorni dell’autunno e la festa di Sant’Antonio. Nella prima domenica di settembre, con il taglio del Maggio nei boschi della Paolona, si celebrano la natura, l’identità, la cultura, con il suono dell’organetto che si unisce a quello dei colpi di scure sul tronco del cerro prescelto mentre le donne sorvegliano, sul fuoco, la cottura della carne di pecora. Il piatto squisito di pastori e contadini: la pastorale. U’ Masc’, l’albero sposo, dopo il suo cammino nel bosco, si fermerà al quadrivio della Collata per attendere la Cima, la sposa. È la festa dell’incontro, della rinascita, della fertilità. Il lungo percorso del Maggio è colorato dal rosso dei peperoni cruschi e dei drappi appesi ai balconi. Nel giorno della festa, lunghi cortei, addobbati con fiori e nastri, attraversano le vie del borgo. I due alberi, promessi sposi, si avvicinano al paese, accompagnati dal suono di tamburelli e organetti. Nell’ultimo tratto, come da tradizione, tocca alle paricch’ di buoi trascinare il Maggio, mentre la Cima è sulle spalle dei cimaioli che la fanno volteggiare per mostrare con orgoglio la sua bellezza. Poi l’unione sotto gli occhi della gente in processione e della statua di Sant’Antonio, che si affaccia dalla stradina superiore prima di riprendere il cammino. A fare da sfondo all’albero innalzato, le case aggrappate alle Dolomiti Lucane. É tempo di festeggiamenti, cambi d’abito. Di aste per aggiudicarsi i premi appesi alla Cima, di musiche e fuochi d’artificio.
Prima domenica di settembre
Taglio del Maggio
12 settembre
Taglio e innesto della Cima,
trasporto e innalzamento del Maggio
13 settembre
Festa di Sant’Antonio
Comune di Castelmezzano
via Roma, 28
tel. 0971 986166