Quasi mille metri di quota, sullo sperone di roccia della Tempa, lontano e solitario Castelsaraceno festeggia gli alberi nelle prime tre settimane di giugno. La ‘Ndenna, il faggio alto e diritto, e la Cunocchia, un pino nero rigoglioso. Questi i due alberi che si sposano in onore di Sant’Antonio. La prima domenica è festa dei più giovani che con i camion risalgono il monte Alpi fino al bosco Favino e con la sega si alternano nel lento abbattimento del faggio. Lo spogliano dei rami e della corteccia, il tronco deve essere liscio. Ha inizio l’allegro corteo del ritorno, con l’immancabile sosta in cui si mangiano salumi, peperoni, carne fritta e si beve vino. Suoni di zampogne, tamburelli e organetti. La sera il faggio è in un angolo di piazza Sant’Antonio, ma solo una settimana dopo arriverà a fargli compagnia la Cunocchia, la Cima. Per lei, giovane e leggera, tutto si ripete: stessa gente, stesso percorso, stessi sorrisi, musiche e cibo. Legata con cura, scende dalla montagna su un camion, neanche un ramo deve essere sciupato.
La Cunocchia deve arrivare intatta lì dove l’attende la ‘Ndenna. Nella terza domenica si lavora all’unione dei due alberi, poi alla faticosa alzata. Davanti le porte delle case, le tovaglie sui tavoli pronti ad ospitare la statua del Santo in processione. Al tramonto qualcuno avrà l’onore di scalare il grande albero e aggiudicarsi i premi appesi tra le fronde della Cima.
prima domenica di giugno
Taglio e trasporto della N’denna
seconda
Taglio e trasporto
della Cunocchia
terza
Matrimonio arboreo e innalzamento della Cunocchia.
Comune di Castelsaraceno
piazza Piano della Corte, 1
tel. 0973 832013